A metà del Settecento l’Europa conosce un periodo di espansione senza precedenti che va sotto il nome di “rivoluzione industriale”. Tra le cause di questo fenomeno, che prende piede inzialmente in Gran Bretagna e che cambia in maniera definitiva l’aspetto del mondo moderno e contemporaneo, possiamo indicare:
- La grande espansione demografica nel corso del Settecento;
- L’espansione della produzione agricola, grazie a nuove tecniche di coltivazione quali l’agricoltura mista;
- La diffusione del sistema delle enclosures.
L’ampliamento dei mercati e dei commerci in Inghilterra, che si pone alla guida di questo cambiamento epocale, e il salto produttivo registratosi negli ultimi decenni del Settecento sono la diretta conseguenza della nascita dell’industria moderna, che si caratterizza per l’impiego su vasta scala di macchine azionate dall’energia meccanica, per l’uso intensivo dei combustili fossili come fonti di energia e di materiali che non si trovano in natura (come le leghe metalliche) e per la progressiva organizzazione del lavoro all’interno della fabbrica.
La Gran Bretagna arriva per prima al successo industriale anche per altri motivi (il mercato interno, il possesso di vaste colonie, lo sfruttamento delle rotte commerciali marittime, la disponibilità di manodopera e di capitali, il favorevole contesto politico) e per la diffusione di alcuni innovazioni tecniche (applicate in particolar modo al settore cotoniero e a quello siderurgico) che segnano un punto di svolta nell’industrializzazione mondiale. Dal procedimento del carbon coke fino alla macchina a vapore di James Watt (1736-1819), la Rivoluzione industriale può quindi espandersi in tutta Europa.
La lezione è a cura del Laboratorio LAPSUS (Università degli Studi di Milano).
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A metà del Settecento l’Europa conosce un periodo di espansione in ogni settore senza precedenti per intensità e durata. A differenziare questo moto espansivo da quelli del passato è il suo carattere irreversibile.
Tra le cause di questo fenomeno epocale, va innanzitutto considerato l’aumento della popolazione europea.Nel secolo che va dal 1700 al 1800 l’Europa registra una crescita dei propri abitanti che supera il 63% passando da circa 115 milioni a 190 milioni di abitanti.Questa vera e propria rivoluzione demografica apre un capitolo del tutto nuovo nella storia del vecchio continente, con conseguenze rilevanti per lo scenario di campagne e città. Le prime riprendono a popolarsi, le seconde conoscono un significativo processo di urbanizzazione. Molteplici fattori hanno contribuito a questa imponente crescita della popolazione:
Per prima cosa il calo della mortalità, dovuto ai miglioramenti delle condizioni igienico-sanitarie, alla scomparsa della peste e ai minori danni causati dalle guerre alla popolazione civile dopo l’irrigidimento della disciplina degli eserciti;In secondo luogo l’aumento della natalità legato alla diminuzione dell’età del matrimonio e alla riduzione del celibato. Entrambi questi fenomeni sono dovuti alla diffusione del lavoro salariato che consente di formare una famiglia più precocemente grazie a più ampie disponibilità economiche;Infine, il forte incremento della produzione agricola che contribuisce a attenuare le carestie.
La produzione agricola europea alla fine del Settecento era raddoppiata rispetto all’inizio del secolo. In alcune regioni come l’Inghilterra e le Province Unite questo aumento si realizza in concomitanza a un incremento della produttività della terra.
La più importante innovazione agricola è lo sviluppo dell’agricoltura convertibile, conosciuta anche come agricoltura mista, che prevede l’alternanza di campi coltivati a cereali, leguminose e piante foraggere e pascoli temporanei in cicli pluriennali. Così facendo la terra non rimane mai improduttiva e si ottiene il duplice vantaggio di ripristinare la fertilità del suolo e permettere l’allevamento di una grande quantità di bestiame. Condizione importante per questi sviluppi è l’avanzare del fenomeno delle recinzioni, le enclosures, che suddividono le terre demaniali in grandi lotti destinati soprattutto ai grandi proprietari, e il conseguente consolidamento dei campi che permette un accorpamento della terra in unità produttive sempre più estese nelle quali diventa conveniente investire capitali. In Inghilterra quindi la crescente produttività dell’agricoltura permette di sostentare una popolazione rurale in continua crescita raggiungendo standard nutritivi via via più elevati facendo di quest’ultima un buon mercato per i prodotti manifatturieri.
È proprio quindi in Inghilterra che riscontriamo le origini della rivoluzione industriale, ossia di quell’insieme di cambiamenti nel modo di produzione dei manufatti che ha determinato a sua volta un mutamento nei consumi, nello stile di vita e nei rapporti sociali.Già all’inizio del Settecento diverse aree europee avevano sviluppato concentrazioni di industria rurale, chiamata anche industria a domicilio o protoindustria. Caratteristica di questo tipo di produzione, incentrata sui filati e i tessuti, è la figura di un imprenditore urbano che rifornisce di materia prima una forza-lavoro rurale, che spesso lavora a domicilio; il prodotto finito è poi smerciato in mercati lontani.
Per soddisfare la domanda in continua crescita del mercato nazionale e internazionale in espansione, c’è però bisogno di un salto di qualità produttivo che si verifica in Inghilterra a partire dagli ultimi decenni del Settecento. Nel corso di questa trasformazione a emergere sono quattro caratteristiche fondamentali che distinguono l’industria moderna da quella premoderna:
L’impiego su vasta scala delle macchine azionate da energia meccanicaL’introduzione di nuove fonti di energia inanimata, in particolare i combustibili fossili come il carbone L’impiego sempre più generalizzato di materiali che normalmente non si trovano in natura, come il carbon coke che richiede un processo di raffinamento prima di poter essere utilizzatoUn profondo mutamento nelle forme stesse di organizzazione del lavoro che riuniva tutte le fasi del processo produttivo all’interno della fabbrica
Vediamo ora le ragioni del primato inglese, ossia l’insieme delle circostanze favorevoli alla creazione di un ambiente adatto al dispiegarsi della rivoluzione industriale:
La presenza di un mercato interno in continua espansione grazie alla crescita demografica e alla rivoluzione agricola, come abbiamo già detto.Il possesso di vasti domini coloniali e di una potente flotta che assicura l’approvvigionamento di materie prime.Una natura insulare che assicura all’Inghilterra la protezione dalle devastazioni delle guerre nel continente. Inoltre grazie alla linea costiera, ai porti naturali e ai numerosi corsi d’acqua navigabili viene eliminata la necessità di trasporti terrestri, che sono più difficoltosi e costosi rispetto a quelli su acqua.Una grande disponibilità di manodopera, costituita dai contadini disoccupati dopo l’introduzione delle enclosures.La disponibilità di capitali e imprenditori disposti al rischio per realizzare innovazioni che portino profitto.La fiducia nel quadro politico e legislativo: con la Gloriosa Rivoluzione la monarchia inglese ha ormai abbandonato ogni tentativo di assolutismo e promuove invece su una leale collaborazione con il Parlamento, espressione dei principali interessi economici del paese. Inoltre vi è una particolare fiducia nella tutela dei diritti di proprietà sulle merci e sulle innovazioni tecnologiche, con l’introduzione dei primi brevetti già con Giacomo I (1566-1625) e poi Anna d’Inghilterra (1665-1714).
Il primo settore a registrare le innovazioni dell’industria moderna è stato quello del cotone. Il suo sviluppo a partire dagli anni ottanta del settecento è vertiginoso: le importazioni di cotone grezzo inglesi, che sono di circa 1,5 milioni di libbre all’anno nel 1740, nel 1789 superava già i 32 milioni di libbre.Le ragioni di questo successo sono molteplici: una materia prima abbondante e a basso prezzo proveniente dalle colonie, l’invenzione della sgranatrice meccanica inventata dall’americano Eli Whitney (1765-1825), la maggiore resistenza del cotone alla trazione rispetto alla lana e quindi una maggiore facilità nella lavorazione a macchina, un mercato più ampio e diversificato rispetto ai filati di lana non particolarmente adatti ai climi caldi.
Tutto ciò ha fatto sì che quella del cotone divenne la prima industria inglese a meccanizzarsi su larga scala, presentandosi come il settore di punta della prima fase della rivoluzione industriale (si parla appunto di “età del cotone”) e come modello del sistema di fabbrica che si va progressivamente estendendo anche ad altre lavorazioni.
Le esigenze di un settore tessile sempre più in espansione contribuiscono a determinare alcuni decisivi passi avanti nel campo della tecnologia. Due innovazioni di cardinale importanza vanno ricordate:
Il procedimento della fusione del metallo ferroso con il carbon coke al posto del carbone da legna. Il carbon coke si ottiene come residuo della distillazione a secco del carbone fossile, fuso in forni ad alte temperature in assenza di ossigeno.L’invenzione della macchina a vapore che sostituì i mulini ad acqua e a vento come fonte inanimata di energia.
Nel primo caso l’impiego del coke è già sperimentato già agli inizi del Settecento da Abraham Darby (1678-1717), ma inizialmente stenta a decollare a causa delle difficoltà di costruzione e costo di altiforni di grandi dimensioni e di temperature molto elevate. Superati questi problemi a cavallo tra Settecento e Ottocento la produzione di coke raddoppia, permettendo rese molto più alte rispetto al carbone da legna, in quanto il coke è depurato dalle scorie. Questo fatto, unito all’abbassamento dei costi di trasporto, ottenuto grazie alla costruzione di una fitta rete di canali navigabili, dà forte impulso alla sviluppo dell’industria siderurgica. La domanda di ferro infatti è in continuo aumento, in conseguenza sia dell’espansione agricola sia dei progressi dell’industria tessile. Inoltre si va affermando una nuova lega formata da ferro, carbonio e altri elementi molto più resistente e adatta alla lavorazione: la ghisa.
Tutto questo non avrebbe potuto svilupparsi senza il ricorso a fonti di energia inanimate che sostituiscono a poco a poco la forza umana e animale. I primi tentativi per sfruttare l’energia del vapore sono messi a punto tra Seicento e Settecento da Thomas Savery (1650-1715), che inventa un macchinario per prosciugare i pozzi più profondi delle miniere di carbone. Successivamente Thomas Newcomen (1663-1729) brevetta una sicura e più potente macchina a vapore che alcuni storici hanno definito “il fattore principale per lo sfruttamento delle ricchezze minerarie britanniche, attraverso il quale furono poste le fondamenta dello sviluppo industriale del paese”. Infine nel 1769 con l’invenzione della macchina a vapore di James Watt (1736-1719) si ha il vero e proprio salto di qualità che porta all’applicazione massiccia dell’energia del vapore nell’industria e, in seguito, ai trasporti, rivoluzionati dal treno e dalle ferrovie.
FAQs
Che cos'è la rivoluzione industriale riassunto? ›
Per rivoluzione industriale si intende l'insieme dei cambiamenti economici e sociali avvenuti in Inghilterra fra il 1700 e il 1800. La rivoluzione industriale si è realizzata in modo particolare nelle fabbriche. molti più prodotti di prima. Cambiamenti nella qualità: si producono beni in modo nuovo rispetto al passato.
Quali sono le caratteristiche della cosiddetta terza rivoluzione industriale? ›La terza rivoluzione industriale portò alla scoperta e all'utilizzo di nuove fonti energetiche come l'atomo, gia usato nelle bombe atomiche del 1945 sul Giappone, all'energia solare, del vento, prendendo spunto dai mulini, all'aumento del consumo del petrolio e all'invenzione della plastica da parte di Moplen.
Come è nata la rivoluzione industriale? ›La prima interessò prevalentemente il settore tessile-metallurgico con l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore nella seconda metà del '700. La seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio.
Quali sono le cause della prima rivoluzione industriale? ›PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, CAUSE
Accumulazione di capitali per investimenti, necessari per acquistare macchinari ed edifici. Sviluppo delle città Rivoluzione agricola: La Rivoluzione industriale si è affermata quando l'agricoltura ha superato la fase di sussistenza. Rivoluzione Demografica.
La macchina a vapore è stata una delle invenzioni più importanti a livello industriale: ha infatti rivoluzionato il modo di concepire i sistemi di produzione e ha introdotto dei cambiamenti fondamentali portando di fatto alla rinascita dell'economia inglese.
Come si chiama la terza rivoluzione industriale? ›La terza rivoluzione industriale: Come il "potere laterale" sta trasformando l'energia, l'economia e il mondo | |
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Titolo originale | The Third Industrial Revolution: How Lateral Power Is Transforming Energy, the Economy, and the World |
Autore | Jeremy Rifkin |
1ª ed. originale | 2011 |
1ª ed. italiana | 2011 |
I più grandi passi avanti della storia di questo settore sono stati la diffusione della radio, della televisione e soprattutto all'invenzione del personal computer (1975), un apparecchio rivoluzionario di piccole dimensioni alla portata economica e pratica della maggior parte della popolazione dell'occidente sviluppato ...
Quali macchine vengono inventate nella prima rivoluzione industriale? ›Intorno al 1780 iniziò la prima rivoluzione industriale in Inghilterra. Ci fu un radicale cambiamento nel modo di produrre per via dell'avvento della macchina a vapore, inventata nel 1769 da James Watt. La macchina a vapore consisteva in un fuoco alimentato a carbone con sopra una conca d'acqua.
Quali sono state le conseguenze della rivoluzione industriale? ›Una delle prime conseguenze della rivoluzione fu l'aumento della popolazione che iniziò a concentrarsi prevalentemente nelle città, dove nascevano le fabbriche, i nuovi luoghi di lavoro, sedi dell'industria meccanica basata sull'utilizzo delle macchine.
Quali sono i principali cambiamenti apportati dalla rivoluzione industriale? ›I cambiamenti più immediati sono stati quelli riguardanti la natura della produzione. Le quantità e le varietà dei beni prodotti sono aumentate considerevolmente grazie alle innovazioni tecniche, alla creazione di macchinari sempre più sofisticati e veloci e all'applicazione di nuovi criteri di produzione.
Quali sono stati i vantaggi della rivoluzione industriale? ›
Questo fu un cambiamento radicale e irreversibile perchè doveva portare gli abitanti dei paesi ricchi a disporre di comodità impensabili a quel tempo. Inoltre ha portato anche a una grande crescita demografica e a un aumento della qualità e all'allungamento della vita.
Dove è nata la macchina a vapore? ›Massimo Temporelli, fisico e divulgatore scientifico, ci racconta l'invenzione della moderna macchina a vapore ad opera dell'ingegnere scozzese James Watt, avvenuta nei laboratori dell'Università di Glasgow.
Come la rivoluzione industriale ha cambiato la vita delle persone? ›Grazie all'industrializzazione avvenuta durante questo periodo si passò infatti da una società prettamente agricola, ad una sistema industriale moderno. Ciò vide un notevole afflusso di persone dalla campagna verso i centri cittadini che mano a mano si stavano trasformando in moderne metropoli.
Come la rivoluzione industriale ha cambiato l'ambiente? ›Aumento di popolazione ed industrializza- zione portarono cosi a un disboscamento massiccio, che provocò fenomeni di erosione con conseguenti frane e alluvioni. Un'altra conseguenza dell'industrializzazione fu l'inquinamento che nell'Ot- tocento divenne particolarmente grave nelle città industriali.
In quale modo risulta fondamentale per la rivoluzione industriale l'uso della macchina a vapore? ›È proprio la macchina a vapore, perfezionata da Watt, a determinare un cambiamento epocale che ha permesso all'umanità per la prima volta nella storia di svincolarsi dalla fatica fisica con un mezzo in grado di fornire, con continuità, potenza e lavoro meccanico.
A cosa serve la macchina a vapore? ›Fu usata per almeno due secoli come base per la costruzione di macchine industriali, per far viaggiare locomotive, navi e autocarri; oggi la macchina a vapore, nella versione a turbina, trova ancora un uso im- portante nella produzione di energia nelle centrali nucleari o nelle grandi navi militari.
Dove è nata la macchina? ›Mannheim, Germania
Eppure quell'auto, depositata con il brevetto numero 37.345, è stata la prima della storia ad avere il motore a scoppio, tanto da poter essere considerata a tutti gli effetti la prima automobile moderna.
Un'altra conseguenza dell'introduzione della macchina a vapore nell'industria fu il fatto che essa poteva essere collocata ovunque e non vi era più la necessità di edificare fabbriche in prossimità di fiumi e torrenti: viene così meno due limiti della filanda: mentre prima la filanda sorgeva vicino ad un fiume e il ...
Qual è il motore di una macchina a vapore? ›Un motore a vapore è una macchina motrice che trasforma, tramite il vapore d'acqua, energia termica in energia meccanica. Il calore è in genere prodotto dalla combustione di un combustibile fossile, carbone fossile, legna o idrocarburo gasolio, olio combustibile, ma anche scarto termico di processi industriali.
Quando è stata la prima rivoluzione industriale? ›RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: STORIA
Di Rivoluzioni industriali se ne contano infatti non una, ma due. La Prima rivoluzione industriale è un processo storico che ha investito l'Inghilterra della fine del '700 e si è conclusa - secondo una periodizzazione riconosciuta dagli storici - intorno al 1830.
Quali sono i tre pilastri della terza rivoluzione industriale? ›
Ci sono tre pilastri fondamentali della Terza Rivoluzione Industriale che devono essere sviluppati ed integrati pienamente perché il nuovo paradigma economico diventi operativo: energia rinnovabile, tecnologie di accumulazione, reti energetiche intelligenti.
Quale è la differenza tra prima e seconda rivoluzione industriale? ›La prima si basava sull'uso del ferro mentre nella seconda c'è la diffusione dell'acciaio in tutti i settori (e il simbolo di questo periodo è la Torre Eiffel);
Cosa sono le tecnologie 40? ›Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) indica una tendenza dell'automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.
Chi sono i protagonisti della rivoluzione industriale? ›Seconda Rivoluzione industriale, spiegazione
Alla fine del 1800 ci fu la seconda rivoluzione industriale che ebbe come protagonisti la Germania e gli Stati Uniti d'America. Da alcuni francesi fu messo a punto in metodo per la produzione dell'acciaio su scala industriale che sostituiva il ferro.
La prima rivoluzione industriale
Gli inizi della r.i. sono collocabili in Inghilterra tra gli ultimi decenni del 18° e la prima metà del 19° secolo.
Nuove tecniche di coltivazione favorirono una rivoluzione in agricoltura che stimolò il processo di industrializzazione: maggiori disponibilità alimentari, crescita della popolazione, estensione del mercato interno, da cui il diffondersi del lavoro salariato e la disponibilità di capitali per impieghi industriali.
Quale fu la conseguenza dell introduzione delle macchine nella produzione? ›Lo sviluppo delle infrastrutture viarie e l'utilizzo della macchina a vapore permisero la produzione di carbon fossile ad un minor prezzo. Esso venne impiegato anche nelle industrie, tranne in quelle che producevano il ferro, perché i gas che liberava danneggiavano la lavorazione della ghisa al momento della fusione.
Quali sono le tre rivoluzioni che hanno segnato la storia dell'industria in Europa? ›Nel corso della storia abbiamo avuto tre rivoluzioni industriali: la prima rivoluzione industriale fu quella della macchina a vapore e del carbone e si sviluppò a partire dalla fine del Settecento e caratterizzò gran parte dell'Ottocento; la seconda fu quella del motore a scoppio, dell'elettricità e del petrolio, e ...
Quale fu il risvolto negativo della rivoluzione industriale? ›Gli stipendi molto bassi; - donne e bambini venivano sfruttati nelle fabbriche; - problemi dell'alcolismo e della prostituzione; - Le periferie delle città erano sporche e quindi pericolose, povere.
Cosa ha portato l industrializzazione? ›L'industrializzazione fa parte di quel fenomeno che porta avanti il concetto di modernizzazione, del miglioramento della vita e della collettività. Il miglioramento nell'ambito della industrializzazione viene inteso come aumento del benessere, delle comodità, dei servizi, della mobilità, della sicurezza ecc.
Come cambia il lavoro con la prima rivoluzione industriale? ›
Con la rivoluzione industriale, basata su un'industria meccanizzata e concentrata che produce per il mercato nazionale e internazionale, il lavoro diventa collettivo, organizzato, segmentato, disciplinato e sorvegliato.
Qual è la novità più rilevante della rivoluzione industriale? ›Egli mise in luce l'affermarsi di un'economia di mercato, l'incremento demografico e il relativo declino della forza lavoro rurale a seguito della recinzione delle terre comuni e dell'aumento della produttività agricola.
Chi ha inventato la macchina a vapore e quando? › Qual è stata la prima auto al mondo? ›Il primo prototipo di automobile con motore a scoppio è stata la Patent Motorwagen, soprannominata anche Velociped, il cui brevetto viene fatto risalire al 1886. L'invenzione di Karl Benz non è che il risultato di un lungo lavoro.
Che cos'è la rivoluzione industriale riassunto? ›Per rivoluzione industriale si intende l'insieme dei cambiamenti economici e sociali avvenuti in Inghilterra fra il 1700 e il 1800. La rivoluzione industriale si è realizzata in modo particolare nelle fabbriche. molti più prodotti di prima. Cambiamenti nella qualità: si producono beni in modo nuovo rispetto al passato.
Quando è iniziato l'inquinamento? ›Tuttavia, l'inizio dell'inquinamento ambientale su vasta scala si fa risalire alla nascita delle prime città, più di 5000 anni fa. Lo sviluppo di un'agricoltura sistematica, tra il 3500 e il 1800 a. C.
Come prima la rivoluzione industriale ha avuto influenza sul cambiamento climatico? ›Con la rivoluzione industriale l'uomo ha improvvisamente rovesciato in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni (410-415 parti per milione rispetto a 200-180 parti per milione).
Quando è iniziata la crisi ambientale? ›Il 22 aprile del 1970, milioni di persone scesero in piazza per protestare contro gli impatti sull'ambiente e sulla salute umana di quasi due secoli di sviluppo industriale.
Quali sono le tre rivoluzioni che hanno segnato la storia dell'industria in Europa? ›Nel corso della storia abbiamo avuto tre rivoluzioni industriali: la prima rivoluzione industriale fu quella della macchina a vapore e del carbone e si sviluppò a partire dalla fine del Settecento e caratterizzò gran parte dell'Ottocento; la seconda fu quella del motore a scoppio, dell'elettricità e del petrolio, e ...
Dove si è sviluppata la terza rivoluzione industriale? ›La Terza Rivoluzione Industriale fu un processo multipolare, guidato da Stati Uniti, Giappone e Unione Europea. I suoi inizi risalgono alla metà del XX secolo. È collegato al termine "società dell'informazione".
Quale è la differenza tra prima e seconda rivoluzione industriale? ›
La prima si basava sull'uso del ferro mentre nella seconda c'è la diffusione dell'acciaio in tutti i settori (e il simbolo di questo periodo è la Torre Eiffel);
In quale rivoluzione industriale siamo? ›Il concetto di Quarta Rivoluzione Industriale è stato coniato dallo stesso Klaus Schwab nel suo libro del 2016, ma l'inizio della Quarta Rivoluzione Industriale risale al 2014, con la nascita delle smart factories e la gestione online della produzione.
Quali sono state le conseguenze della rivoluzione industriale? ›Una delle prime conseguenze della rivoluzione fu l'aumento della popolazione che iniziò a concentrarsi prevalentemente nelle città, dove nascevano le fabbriche, i nuovi luoghi di lavoro, sedi dell'industria meccanica basata sull'utilizzo delle macchine.
Qual è la novità più rilevante della rivoluzione industriale? ›Egli mise in luce l'affermarsi di un'economia di mercato, l'incremento demografico e il relativo declino della forza lavoro rurale a seguito della recinzione delle terre comuni e dell'aumento della produttività agricola.
Perché la rivoluzione industriale fu una rivoluzione europea? ›La Rivoluzione industriale: un fenomeno europeo
Essa fu il risultato di uno sfruttamento sistematico di invenzioni che portarono a un aumento della produttività e un incremento del reddito. Furono sostituite le macchine alla fatica umana e animale. - La Rivoluzione industriale fu un fenomeno europeo.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: STORIA
La Prima rivoluzione industriale è un processo storico che ha investito l'Inghilterra della fine del '700 e si è conclusa - secondo una periodizzazione riconosciuta dagli storici - intorno al 1830.